Attraverso una serie di documenti molto interessanti e significativi tento qui di fare un lavoro di ricucitura per individuare il comune denominatore che accomuna le varie ricerche e osservazioni fatte sulla vicenda pandemica con tutti i corollari che ne sono derivati, una occasione per formarsi una opinione più completa e consapevole sull'intera vicenda epocale che ha coinvolto la popolazione umana dell'intero pianeta. Detta così sembra una impegnativa autorevole e pomposa dichiarazione di chissà quali illuminanti rivelazioni destinate a stravolgere le percezioni e le idee che ognuno di noi si era fatto sull'argomento e che nel tessuto sociale ci ha diviso in diversi schieramenti, ma pur non negando che in qualcuno possa suscitare una più o meno parziale revisione delle proprie certezze e dei propri convincimenti tento semplicemente di fare quanto detto all'inizio, cioè un lavoro di ricucitura per individuare tra i documenti offerti alla lettura un comune denominatore sul quale convenire.
Dopo la lettura dei singoli documenti e articoli, e non prima, credo si possano quindi convenire alcuni punti:
- La Pandemia da coronavirus è seria e non va sottovalutata, né sminuita o negata. Gli oltre 5 milioni di morti (5.318.528) nel mondo non li possiamo dimenticare, come neanche i quasi 26mila morti del focolaio di Codogno. Non ci possiamo permettere di gareggiare con i negazionisti della Shoah o, in altri ambiti, con i negazionisti della causa antropica dei CC.
- I vaccini predisposti in tempi record sono stati un indubbio successo della comunità scientifica.
- La definizione di vaccino trova il suo condiviso significato nella sua funzione, cioè nella proprietà di indurre una risposta immunitaria agli agenti virali patogeni.
- La vaccinazione di massa risulta uno strumento utile e indispensabile per ridurre notevolmente il numero di morti, le complicanze da long covid, il collasso delle terapie intensive e delle strutture sanitarie impossibilitate altrimenti a offrire assistenza alle altre patologie e ad effettuare gli interventi operatori programmati. Il punto è stabilire un livello ottimale di copertura vaccinale come obiettivo ideale da raggiungere e sul quale trovare il necessario consenso.
- Sui grandi numeri i benefici della vaccinazione superano ampiamente i rischi.
- Molto della vicenda pandemica si gioca sul crinale tra l'io e il noi.
- Scarsa attenzione è stata data invece allo studio degli eventi avversi alla vaccinazione e all'ascolto delle richieste di cittadini che hanno avuto effetti collaterali
- La campagna di vaccinazione ha più possibilità di successo quando si instaura un rapporto di reciproca fiducia tra i cittadini e le istituzioni senza nascondere nulla, come ha dimostrato l'esperienza danese.
- Le misure coercitive per indurre alla vaccinazione come il green pass sui mezzi pubblici si potrebbero tranquillamente evitare per non inasprire conflitti sociali ed emarginazioni ingiustificate in rapporto a una efficace e corretta gestione pandemica, come appunto secondo le tesi di Petersen.
- La gestione pandemica, drammatizzata come nel caso italiano, ha dato l'alibi alla politica per eludere tutti gli altri gravi e urgenti problemi che vanno dalla Sanità stessa alla Transizione ecologica.
- Uno degli errori più eclatanti nella Sanità è stato il mancato sviluppo della medicina di base e dei presidi territoriali in grado di curare la malattia da covid fin dal suo insorgere evitando la tachipirina e la vigile attesa.
- La Medicina, la Sanità, e gli stessi vaccini, non possono basarsi sul profitto. Lo diceva Gino Strada e l'ha dimostrato Sabin. Nessun profitto sulla Pandemia!
- Le nostre percezioni della vicenda pandemica e dei relativi provvedimenti politici che spesso limitano le nostre libertà non sempre sono oggettive e non tengono conto di molti altri poteri condizionanti ai quali non facciamo caso e accettiamo tranquillamente, ma che invece riflettono giganteschi interessi economici e commerciali a livello imperiale. A questo proposito ottimo l'articolo di Cristiano Godano.
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