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Una ricucitura...

Attraverso una serie di documenti molto interessanti e significativi tento qui di fare un lavoro di ricucitura per individuare il comune denominatore che accomuna le varie ricerche e osservazioni fatte sulla vicenda pandemica con tutti i corollari che ne sono derivati, una occasione per formarsi una opinione più completa e consapevole sull'intera vicenda epocale che ha coinvolto la popolazione umana dell'intero pianeta. Detta così sembra una impegnativa autorevole e pomposa dichiarazione di chissà quali illuminanti rivelazioni destinate a stravolgere le percezioni e le idee che ognuno di noi si era fatto sull'argomento e che nel tessuto sociale ci ha diviso in diversi schieramenti, ma pur non negando che in qualcuno possa suscitare una più o meno parziale revisione delle proprie certezze e dei propri convincimenti tento semplicemente di fare quanto detto all'inizio, cioè un lavoro di ricucitura per individuare tra i documenti offerti alla lettura un comune denominatore sul quale convenire.

Dopo la lettura dei singoli documenti e articoli, e non prima, credo si possano quindi convenire alcuni punti:

  1. La Pandemia da coronavirus è seria e non va sottovalutata, né sminuita o negata. Gli oltre 5 milioni di morti (5.318.528) nel mondo non li possiamo dimenticare, come neanche i quasi 26mila morti del focolaio di Codogno. Non ci possiamo permettere di gareggiare con i negazionisti della Shoah o, in altri ambiti, con i negazionisti della causa antropica dei CC.
  2. I vaccini predisposti in tempi record sono stati un indubbio successo della comunità scientifica.
  3. La definizione di vaccino trova il suo condiviso significato nella sua funzione, cioè nella proprietà di indurre una risposta immunitaria agli agenti virali patogeni.
  4. La vaccinazione di massa risulta uno strumento utile e indispensabile per ridurre notevolmente il numero di morti, le complicanze da long covid, il collasso delle terapie intensive e delle strutture sanitarie impossibilitate altrimenti a offrire assistenza alle altre patologie e ad effettuare gli interventi operatori programmati. Il punto è stabilire un livello ottimale di copertura vaccinale come obiettivo ideale da raggiungere e sul quale trovare il necessario consenso.
  5. Sui grandi numeri i benefici della vaccinazione superano ampiamente i rischi.
  6. Molto della vicenda pandemica si gioca sul crinale tra l'io e il noi.
  7. Scarsa attenzione è stata data invece allo studio degli eventi avversi alla vaccinazione e all'ascolto delle richieste di cittadini che hanno avuto effetti collaterali
  8. La campagna di vaccinazione ha più possibilità di successo quando si instaura un rapporto di reciproca fiducia tra i cittadini e le istituzioni senza nascondere nulla, come ha dimostrato l'esperienza danese.
  9. Le misure coercitive per indurre alla vaccinazione come il green pass sui mezzi pubblici si potrebbero tranquillamente evitare per non inasprire conflitti sociali ed emarginazioni ingiustificate in rapporto a una efficace e corretta gestione pandemica, come appunto secondo le tesi di Petersen.
  10. La gestione pandemica, drammatizzata come nel caso italiano, ha dato l'alibi alla politica per eludere tutti gli altri gravi e urgenti problemi che vanno dalla Sanità stessa alla Transizione ecologica.
  11. Uno degli errori più eclatanti nella Sanità è stato il mancato sviluppo della medicina di base e dei presidi territoriali in grado di curare la malattia da covid fin dal suo insorgere evitando la tachipirina e la vigile attesa.
  12. La Medicina, la Sanità, e gli stessi vaccini, non possono basarsi sul profitto. Lo diceva Gino Strada e l'ha dimostrato Sabin. Nessun profitto sulla Pandemia!
  13. Le nostre percezioni della vicenda pandemica e dei relativi provvedimenti politici che spesso limitano le nostre libertà non sempre sono oggettive e non tengono conto di molti altri poteri condizionanti ai quali non facciamo caso e accettiamo tranquillamente, ma che invece riflettono giganteschi interessi economici e commerciali a livello imperiale. A questo proposito ottimo l'articolo di Cristiano Godano.

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