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LA STRAGE CONTINUA RIENTRA COMPLETAMENTE NEL NOSTRO DOMINIO COMPORTAMENTALE

BASTA!

Alla notizia degli ennesimi incidenti mortali a Roma, la capitale di un paese vergognosamente ipermotorizzato, non potevo restare in silenzio.

Questa è la riprova che l'urgenza del superamento del modello di mobilità incentrato sull'auto ha milioni di motivi per essere attuato, pari al numero delle vittime sulle strade e al numero di morti da inquinamento atmosferico. Non c'è bisogno di scomodare la CO2 e le cause antropiche dei cambiamenti climatici peraltro negate dai negazionisti, o scettici che dir si voglia, antropico-climatici o climantropici.

Ma c'è un'altra questione strettamente connessa, altrettanto centrale e ineludibile, che dà il titolo al post, una questione ben evidenziata nella lettera aperta ai direttori delle testate giornalistiche, una questione di natura interamente antropologico culturale della massima urgenza e per la quale rimando ai link.

In riferimento alla lettera aperta aggiungo un mio commento:

La questione è interamente riconducibile alle nostre responsabilità, ai nostri comportamenti, alle nostre scelte, come per esempio quella di non possedere l'auto o non usarla. Quindi è anche un problema antropologico culturale da affrontare con la massima urgenza a cominciare dalla stampa la quale non può certo limitarsi a fare il cane da guardia dell'impero mediatico-economico dell'Automotive. Si, ci sono andato giù pesante.

Robluf

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