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La maschera della sostanza

Il green pass si nutre delle inefficienze dello Stato

La forma è la maschera della sostanza

 

Il Green Pass è la sovrastruttura eretta sulle strutture socio-economiche e su quelle dei servizi pubblici.

L'accanimento terapeutico del salvifico green pass non trova solide basi scientifiche, e inoltre resta del tutto disaccoppiato dalle altre gravi urgenze che non vengono affrontate, tra queste la transizione ecologica e le disuguaglianze. Quest'ultime, richiamate anche dal Presidente della Repubblica ("Le disuguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono il freno alla crescita reale"), non sono solo quelle economiche ma anche quelle ambientali e dell'accesso ai servizi pubblici. I cittadini che vivono in territori malsani, città inquinate, con alta incidentalità e mortalità stradale, inefficiente trasporto pubblico, non sono uguali a coloro che vivono in città e territori più sicuri e più salubri, con servizi migliori, amministrati da politici più responsabili e lungimiranti. Se per sfuggire al covid, al contagio, ci rinchiudiamo nei Suv aumentando i morti sulle strade e

impoverendo sia la domanda che l'offerta del trasporto pubblico, vuol dire che non abbiamo capito nulla, vuol dire che ci stiamo attrezzando nel peggiore dei modi per affrontare i cambiamenti climatici, le diseguaglianze, la povertà, la fame, le guerre...il terzo millennio!

La crescita reale, citata nelle parole di Mattarella, non è quella del Pil, ma quella della qualità della vita.

 

Continuare a tenere disaccoppiato il Pil dalla qualità della vita vuol dire entrare nel terzo millennio con gli occhi chiusi, senza orizzonti. 

Certamente i Paesi non sono tutti uguali e sostanziali possono essere le differenze:

Le analogie tra le discriminazioni nazi-fasciste e quelle indotte dal Green pass si fermano alla forma, ma non arrivano alla sostanza.

Non potremmo certo dire che se gli ebrei si fossero vaccinati, come frutto di di una libera scelta, si sarebbero salvati. Le misure del green pass sono poi modulate su parametri epidemici e di affluenza ospedaliera i quali al di sotto di determinati livelli numerici fanno decadere le stesse misure. Quindi tutta la discussione sul green pass verte sulla presunta efficacia di contrastare l'epidemia, il numero di malati e di morti.

Il Green Pass è la sovrastruttura politica a un sottostante problema sanitario amplificato dalle inefficienze di un sistema sanitario fondato sostanzialmente sul profitto o altrimenti in totale dipendenza dai profitti della case farmaceutiche e della Sanità privata.

Ma la Sanità pubblica che prelude alla Salute pubblica non può certo essere disgiunta dalla qualità della vita, dal lavoro, dalla salubrità e dalla sicurezza di città e territori, in sostanza dal modello economico, che non può continuare ad essere misurato dal solo Pil.

I segnali che giungono da una economia e da una politica guidata dall'economia non sono rassicuranti: la Germania pensa di riaprire le centrali a carbone, il nucleare e il gas vengono sdoganati dalla Ue come fonti sostenibili, l'America, come visto,  si rifugia anch'essa nel fossile all'interno di enormi Suv, da noi si pensa di far ripartire le trivelle marine...

Quindi cari ambientalisti appassionatevi più alla sostanza che alla forma.

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