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Appunti in attesa del Motor Show di Milano 2020

In continuo aggiornamento, se mi scrivete aggiungo le vostre citazioni, riflessioni o proposte.

"Ogni anno, i SUV emettono 700 megatonnellate di CO2, circa l'intera produzione del Regno Unito e dei Paesi Bassi messi insieme. Se tutti i proprietari di SUV si unissero per formare il proprio paese, si classificherebbero come il settimo emittente più grande al mondo."

(The Guardian)


Papa Francesco dice che da una crisi si può uscire in due modi: migliori o peggiori. Sembra che stiamo scegliendo la seconda strada. Anche più di un secolo fa eravamo di fronte a una scelta fra lo sviluppo del trasporto pubblico e quello della motorizzazione privata, anche in quel caso facemmo la scelta "migliore".
Perché la nostra specie vuole chiamarsi Homo Sapiens?
A me sembra francamente che dalla vicenda Covid non abbiamo capito e imparato un ca...volo! 
L'umanità sembra proprio racchiusa fra due polarità: tra chi come il papa è responsabile e cosciente e chi invece irresponsabilmente, non capisce o fa finta di non capire che il tempo delle scelte è arrivato e nuovi stili di vita bussano alla porta della nostra sopravvivenza, ma esitiamo ad aprirla.

AGLI ESPOSITORI DEL SALONE DELL'AUTO DI MILANO 2020

Noi non siamo dalla vostra parte, ma dalla parte del futuro delle prossime generazioni, siamo i nuovi stili di vita a cui voi chiudete la porta rinchiusi nelle vostre fossili auto.

  1. L'astrofisico Hawking invitava provocatoriamente l'umanità ad abbandonare la Terra nei prossimi 100 anni. Noi diciamo più semplicemente che prima di abbandonare la Terra è meglio provare ad abbandonare l'auto.
  2. Il mondo post Covid non può continuare a ruotare intorno agli stessi idoli che ne hanno provocato il disastro ambientale.
  3. I SUV non stanno dalla parte dei ghiacciai della Groenlandia o del Marmolada, né dalla parte delle prossime generazioni.
  4. Per ogni km autostradale ne vogliamo 3 ferroviari. Il rapporto in km tra ferrovie e autostrade non deve scendere sotto 2,8.
  5. Manifestiamo per un mondo senza «armi ambientali»: se tutti i proprietari di Suv si unissero a formare una nazione, questa si classificherebbe la settima al mondo per emissioni di CO2, con 700 megatonnellate ogni anno.
  6. In un mondo post Covid orientato a un futuro sostenibile e di salvezza tutti dovrebbero avere la possibilità di muoversi e viaggiare, per lavoro, studio, svago o vacanza, senza alcuna necessità dell'auto, almeno in tutte le città.
  7. Disegnare un mondo più sicuro, più vivibile e più bello è nelle nostre ampie possibilità, è solo questione di scelte, a cominciare dalla rinuncia all'auto.
  8. Tutte le cose insostenibili e pericolose al mondo vanno eliminate o fortemente ridotte e autorizzate ai soli casi di estrema e provata necessità, l'auto, come le armi, è una di queste.
  9. L'auto, negli attuali livelli di motorizzazione, uccide più del coronavirus ed è una delle principali cause delle alterazioni climatiche e delle conseguenti diffusioni epidemiche.
  10. Sviluppare il Trasporto Pubblico con le odierne tecnologie e i più evoluti sistemi informatici, anche includendo auto elettriche condivise in numeri controllati e sostenibili, ci porterebbe a grandi risultati nella qualità della nostra vita.
  11. Papa Francesco ci esorta a nuovi stili di vita, più sostenibili e rispettosi del Creato. La rinuncia all'auto, per quanto possibile, è uno di questi.
  12. L'auto è una distruttrice di vivibilità, futuro e bellezza. Se siamo responsabili del mondo, se ne siamo solo amministratori e non proprietari come nelle parole di papa Francesco, se vogliamo assicurare un futuro alle prossime generazioni, se l'Homo Sapiens in un punto cruciale e drammatico della sua Storia vuole manifestare il suo più alto senso di responsabilità e di civiltà non può assolutamente incentivare l'uso e l'acquisto dell'auto, bensì il suo esatto contrario, cioè farne per quanto possibile a meno. Il noi è superiore all'io. 
  13. Siamo qui per amore delle prossime generazioni, affinché sappiano in futuro, se mai gli apparterrà, che qualcuno dalla loro parte c'era e si dava da fare.
  14. Nelle città, per arginare il traffico indotto dal Covid, chiediamo senza indugi di istituire corsie preferenziali per il trasporto pubblico, incrementarne la frequenza a uno standard di 12' (5 corse l'ora) in ambito urbano e cadenzamento orario in ambito extraurbano. Sviluppo dell'integrazione modale e tariffaria a livello regionale e interregionale sul modello svizzero: un viaggio, un biglietto. Dissuadere in tutti i modi dall'uso dell'auto, ostacolandola. Piste ciclabili, limite velocità urbana a 30 km/h in tutta la città, fino alle periferie, esentando da ciò il trasporto pubblico nelle corsie preferenziali. Smantellamento di distributori di carburanti urbani nei casi di sottrazione di verde e di ridotta vivibilità per i residenti limitrofi dovuta a inquinamento acustico e da COV e all'incremento dell'effetto isola di calore, tali impianti sono funzionali alla motorizzazione privata e quindi a quanto di più insostenibile per le città. Sistemi semaforici in cui il trasporto pubblico abbia sempre la massima precedenza.
  15. Al Salone dell'Auto vogliamo vedere solo auto elettriche, progettate per la guida autonoma e per parchi auto pubblici e condivisi. Come nel caso della Sanità privata per la quale si pensa di subordinarla alla programmazione della Sanità pubblica, così dovrà essere fatto tra la mobilità privata e quella pubblica. Il principio è lo stesso: il noi viene prima dell'io.
  16. Come per le sigarette in vendita troviamo la scritta "Nuoce gravemente alla salute", allo stesso modo, coerentemente e responsabilmente vogliamo vedere scritto sulle fiancate delle auto, o almeno dei Suv, "Nuoce gravemente all'ambiente, alla salute e alla sicurezza"!

Altro

  • Con il trasporto privato ci si "scontra". Con il trasporto pubblico ci si incontra.
  • Con il trasporto privato ci richiudiamo nel nostro egoismo insensibili al mondo e alla sua fragile bellezza. Con il trasporto pubblico ci apriamo al prossimo, alla vita e alla bellezza.
  • Le chiavi per un Futuro migliore non sono quelle dell'auto.
  • L'unica direzione verso la quale l'auto non può portarci è quella di un futuro migliore e sostenibile.

Scrivetemi

Le automobili, soprattutto quelle di lusso, "sportive" e i Suv, non servono all'Umanità, servono solo al proprio cieco egoismo! 

Oggi, i nostri più evoluti desideri dovrebbero essere non quelli di nuove auto, nuove strade e autostrade, ma di un più efficiente trasporto pubblico e di una spesa pubblica che vada in questa direzione. (TsA)

 

Non potevo chiudere senza citare il più rivoluzionario di tutti:

“All’inizio non comprendevo nemmeno io questi temi. Poi, quando mi sono messo a studiare ho preso coscienza, ho tolto il velo. Penso sia giusto lasciare a tutti il tempo di capire. Nello stesso tempo però bisogna anche fare in fretta a cambiare i nostri paradigmi, se vogliamo avere un futuro.” (Papa Francesco)

Un uomo provvidenziale in questi tempi drammatici e decisivi per le sorti dell'umanità, in questi tempi di meschinità, e di sole parole al vento. Lui è il più rivoluzionario di tutti, colui che guarda più lontano.

 


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