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NON BASTA!

I due ciclisti sessantenni travolti e uccisi ieri da un ubriaco (a detta della stampa) alla guida di una Volvo di una tonnellata e mezza, peraltro neanche assicurata, non fanno più notizia nella più completa assuefazione ad un quotidiano massacro umano sulle strade. Uno dei due aveva la stessa mia età.

Le immagini quotidiane di auto parcheggiate ovunque, sui marciapiedi, ciclabili, aree pedonali, sembrano non infastidire la maggioranza dei cittadini, magari danno invece esteticamente fastidio le linee aeree di filobus e tram.

È ora di dire BASTA!

È ora di dire che modifiche al CdS, alla viabilità, alle norme urbanistiche, il passaggio alle auto elettriche (salutato come panacea) con sistemi di guida autonoma e di sicurezza ADAS, pur doverosi e necessari, non risolveranno la totalità dei problemi. È ora di dirlo con coraggio e chiarezza.

Un ubriaco o pirata della strada che si mette alla guida di un'arma di una o più tonnellate di ferraglia, pronta a falcidiare pedoni e ciclisti, non sarà di certo il CdS ad impedirlo!

Occorre un deciso e dichiarato piano nazionale di riduzione delle auto, anche per correggere l'anomalia tutta italiana di un primato europeo nel tasso di motorizzazione, senza impedimenti orchestrati con le solite meschine, insostenibili e fasulle scuse del Pil al quale come noto concorrono anche cimiteri, pompe funebri, spese sanitarie dei cittadini.

Tornare al calesse? Come si esprime buona parte della destra reazionaria e retrograda negando la validità di simili soluzioni ed in genere di qualunque modifica agli stili di vita e di consumo?

No certamente, al contrario occorre sviluppare quella alternativa che storicamente era stata abbandonata in favore dell'auto privata, cioè il trasporto pubblico, ferroviario e tranviario in particolare, al quale potrà affiancarsi un parco auto elettrico pubblico e condiviso.

 

Un altro tema a questo intrecciato è la mancanza e quindi la necessaria costruzione di una nuova immagine valoriale pubblica, quella di non possedere l'auto!

Quì la mia riflessione è sulla totale assenza di testimonial  di rilievo, star, personaggi famosi dello spettacolo e delle arti, disponibili per sincera convinzione a veicolare con la propria immagine e testimonianza tale scelta valoriale. 

È di ieri la notizia di Belen con il proprio Suv parcheggiato sui binari del tram a Milano.

Certo le star hanno riconosciuti problemi di sicurezza e privacy, specialmente in occasione di eventi pubblici, la stessa Greta al termine della manifestazione FFF a Torino si è poi allontanata con l'auto elettrica guidata dal padre, non certo con la metro o con il tram, ma nella quotidianità potrebbero fare altre e più sostenibili scelte e  questo sicuramente non sarà un problema per Greta.

Non possiamo farci illusioni sulla riduzione della CO2 e delle temperature terrestri: ridurre le auto a livello planetario è la questione centrale prima ancora di altre. Ciascun paese dovrà affrontarlo con determinazione.

Resto straconvinto che il grosso della partita con la CO2 (includendo la sicurezza stradale e la vivibilità urbana) ce lo giocheremo con la riduzione della motorizzazione privata perché al centro di un modello valoriale, produttivo e di consumo, che determinerà i futuri scenari di vivibilità e sostenibilità dell'intero pianeta.

R.L.

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