Le piazze prima dell'avvento della motorizzazione erano luoghi di incontro, poi con la motorizzazione e il comandamento/dogma imperiale dell'automotive, per il quale ad ogni cittadino deve corrispondere almeno un'auto come sua legittima aspirazione, le piazze sono diventate luoghi di lamiere con conseguenti e diretti scempi urbanistici dalle multiforme facce in vari ambiti urbani.
Considerando poi che ogni auto richiede almeno altri 3-5 posti auto se non di più come brillantemente spiegato in un altro articolo di Benzina Zero, tutto si riassume nella angosciante domanda: "dove la parcheggio?"
Dura la vita in Italia, repubblica (auto)cratica fondata sull'automobile, per coloro che fieramente tentano di vivere al di fuori del sacro patrio recinto della motorizzazione. Intorno a questi "pericolosi" dissidenti si cerca in tutti i modi di fare terra bruciata. Dio creò l'uomo e l'Italia oggi provvede alla sua irrinunciabile assiomatica motorizzazione,
La Pubblica Amministrazione, sia delle grandi città che delle più piccole, si dimostra sempre puntualmente vicina al cittadino, curandone la qualità della vita e dimostrando a tal fine sempre il meglio di se stessa.
I casi di Tor Bella Monaca a Roma con il distributore di carburanti e le multe comminate agli attivisti XR di Faenza stanno li a dimostrarlo.