Il Turismo completo del suo indotto vale il 13% del PIL nazionale.
Innegabile quindi che il turismo costituisce un indiscutibile volano di occupazione, lavoro e sviluppo per il nostro paese, con ampi margini di ulteriore crescita.
Innegabile è anche il fatto che il trasporto pubblico, soprattutto ferroviario, è parte integrante del turismo. Non vi è Turismo senza Mobilità.
Il trasporto pubblico e il turismo sono fra loro legati e complementari, l'uno in funzione dell'altro.
Perché allora ridurre il trasporto pubblico, in particolar modo quello ferroviario regionale, ad una risposta riservata ai soli pendolari, misurandola solo con bacini di utenza riferiti alla popolazione residente?
Nel nostro paese il potenziale sviluppo di intere regioni a vocazione turistica va ben oltre questo limite e questa ridotta visione.
Il tema della mobilità quindi, ennesima ripetizione, non si esaurisce nel pendolarismo, come più volte espresso da Turismo senza Auto.
Resto pertanto perplesso quando Legambiente su Pendolaria, pur con i suoi indiscussi meriti di analisi e autorevolezza, non ne fa minimamente cenno, tanto più che il Turismo costituisce una preziosa risorsa del nostro paese. L'integrazione modale e tariffaria è poi un'altro ineludibile capitolo sul tema.
L'unica citazione che Pendolaria fa del Turismo nella sua lunga relazione è nel capitolo della Sardegna con il Trenino Verde a scartamento ridotto. Non Basta!
Valutare le infrastrutture ferroviarie solo in funzione di pendolari e bacini di utenza è riduttivo e non ne coglie tutte le potenzialità di sviluppo. Un esempio che spesso ho fatto, e non ho problemi a ripeterlo, è il Trenino Rosso del Bernina con i suoi oltre 700mila passeggeri l'anno e certamente non tutti riconducibili ai bacini di utenza dei pendolari (350mila gli italiani che salgono sul trenino rosso, tra Tirano e Saint Moritz, ogni anno).
L'analisi che viene fatta, trattando dell'Abruzzo, sulla miserevole Roma-Pescara dove non viene rilevata la sua strategica funzione turistica nel collegamento tra i due mari e con i Parchi Naturali della regione costituenti veri poli attrattivi per un turismo in potenziale crescita, mi lascia alquanto sconcertato: Legambiente non lega l'ambiente. il turismo e il trasporto ferroviario!
Paradossale invece che Trenitalia, pur con le sue enormi contraddizioni e disparità tra lo sviluppo dell'AV e le ferrovie regionali dove gli investimenti restano scarsi e residuali, colga questo aspetto della funzione ferroviaria anche in ambito turistico auspicandone, a parole, uno sviluppo.
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